Le tecnologie abilitanti (dall’inglese Key Enabling Technologies), secondo analisi condotte dalla BCG -Boston Consulting Group, sono al centro della nuova rivoluzione industriale.

Nell’ultimo decennio, grazie alla nascita di altre tecnologie e alle interazioni tra di loro, abbiamo assistito ad una crescita tecnologica vertiginosa senza quasi accorgercene. Oggi, iniziamo a sentire il fiato sul collo. Siamo arrivati al punto in cui tutto debba essere messo in discussione: le imprese devono dirigersi verso una trasformazione dei propri paradigmi e processi e il personale verso le nuove competenze digitali ormai essenziali nel mercato del lavoro. Per comprendere il fenomeno e le opportunità derivanti c’è bisogno di analizzare le tecnologie abilitanti del Piano Nazionale Transizione 4.0.

COSA SONO LE TECNOLOGIE ABILITANTI

Le tecnologie abilitanti, come evidenziato sul portale della ricerca italiana a cura del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) sono essenziali per la crescita e l’occupazione, poiché sviluppano soluzioni o miglioramenti tecnologici attraverso esperienze di ricerca capaci di rivitalizzare il sistema produttivo.

Secondo la definizione data dalla Commissione Europea le tecnologie abilitanti sono tecnologie “ad alta intensità di conoscenza e associate a levata attività di Ricerca & Sviluppo, a cicli di innovazione rapidi, a consistenti spese d’investimento e a posti di lavoro altamente qualificati”. In quanto tali, hanno rilevanza sistemica perché alimentano il valore della catena del sistema produttivo e hanno la capacità di innovare i processi, i prodotti e i servizi in tutti i settori economici dell’attività umana. Un prodotto basato su una tecnologia abilitante, inoltre, utilizza tecnologie di fabbricazione avanzate e accresce il valore commerciale e sociale di un bene o di un servizio.

QUALI SONO LE TECNOLOGIE ABILITANTI

Il Piano Nazionale Transizione 4.0 è stato varato proprio per andare incontro a queste esigenze. L’attenzione è rivolta ai processi innovativi da implementare con l’integrazione delle tecnologie abilitanti 4.0.

Le tecnologie abilitanti individuate sono raggruppate in 9 categorie:

  1. Advanced manufacturing solution: robot collaborativi interconnessi e programmabili.
  2. Additive manufacturing: uso delle stampanti 3D connesse a software di sviluppo digitali.
  3. Augmented reality: realtà aumentata a supporto dei processi produttivi.
  4. Simulation: simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi.
  5. Horizontal/Vertical integration: integrazione dati lungo tutta la catena del valore.
  6. Industrial Internet of Things: comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti.
  7. Cloud Computing: gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti.
  8. Cybersecurity: sicurezza durante le operazioni in rete e su sistemi aperti.
  9. Big Data & Analytics: analisi di base dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi.

TECNOLOGIE ABILITANTI COMPLEMENTARI

Le tecnologie abilitanti complementari, sono tecnologie già diffuse in molte realtà aziendali che tuttavia rientrano nelle tecnologie abilitanti solo se utilizzate in maniera “accoppiata e funzionale” ad esse: ad esempio un sistema di e-commerce o di pagamento mobile che utilizza la gestione di dati in Cloud o sistemi di Cybersecurity.

In particolare, si parla di:

  • soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della supply chain e della gestione delle relazioni con i diversi attori (ad esempio, sistemi che abilitano soluzioni di Drop Shipping, di “azzeramento di magazzino” e di “just in time”);
  • software, piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (ad esempio, ERP (Enterprise Resource Planning), MES (Manufacturing Execution System), PLM (Product Lifecycle Management), SCM (Supply Chain management), CRM (Customer Relationship Management), progettazione ed utilizzo di tecnologie di tracciamento RFID, barcode, etc.);
  • sistemi di e-commerce;
  • sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;
  • sistemi EDI (Electronic Data Interchange);
  • geolocalizzazione;
  • tecnologie per l’in-store customer experience;
  • system integration applicata all’automazione dei processi.

Leggi anche: