In questo articolo parleremo della sesta tecnologia abilitante prevista dal Piano Impresa 4.0, ossia Industrial Internet of Things.

Prima di iniziare, ricordiamo che in questo articolo presentiamo una panoramica di tutte le nuove tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0.

Internet of Things & Industrial Internet of Things

Nell’attuale contesto economico, in tutti i mercati sviluppati, oltre i due terzi del business si basano sull’utilizzo di Internet.

Si stima che un terzo delle piccole e medie imprese (PMI), che sono le realtà prevalenti nel mercato italiano, ha dovuto nel tempo adeguarsi e ricorrere intensivamente all’uso della rete per lo svolgimento delle proprie attività.

Internet ha trasformato il nostro modo di vivere e di lavorare, il modo in cui ci incontriamo e socializziamo.

In poche decadi, si è trasformato da una rete riservata ad una nicchia di ricercatori ad una realtà quotidiana per miliardi di persone.  Per quel che riguarda i singoli individui, uno dei più grandi obiettivi raggiunti nel corso degli anni è stato quello di passare da un’esplorazione del mondo basata essenzialmente sui propri sensi, a una conoscenza più estesa, accurata, precisa e soprattutto utile, non legata necessariamente all’essere fisicamente presenti.

Per le aziende, invece, bisogna considerare che molti contesti industriali sono caratterizzati da molteplici attori che costruiscono le proprie attività di business sullo scambio di informazioni che possono essere cataloghi, listini, offerte, ordini, etc. e per questo negli ultimi anni si sono resi necessari degli standard, tecnologie e nuove basi informative che, adottate in maniera congiunta dai diversi player dello stesso contesto industriale, potessero massimizzare il ritorno degli investimenti e minimizzare i costi attraverso una forte ottimizzazione nell’implementazione dei processi.

In questo contesto si rende necessario un sistema di semplificazione e di integrazione, che funga da intermediario tra le parti durante la fase di scambio dei dati tra gli n partecipanti: ciascuno di loro ha la possibilità di essere a sua volta sia produttore che consumatore dei contenuti.

Cosa significa e come siamo arrivati all’ Internet of Things

Negli ultimi due decenni, possiamo dire fermamente che la vita di ognuno di noi è stata stravolta dalle nuove tecnologie.

Quando parliamo di nuove tecnologie sicuramente la prima cosa che viene in mente è Internet, basti pensare a come il suo utilizzo abbia cambiato radicalmente il modo di informarsi, apprendere, approcciarsi alla risoluzione dei problemi dei singoli individui ma in primis delle aziende di cui essi sono la forza motrice e per le quali è stato inevitabile riconoscerne immediatamente l’enorme potenziale.

Tale forma di connettività, che ha da subito riscontrato un grande successo, ha reso e rende tuttora necessario, al fine di poter usufruire di tutti i benefici possibili, un continuo processo di adattamento delle aziende, che, infatti, hanno dovuto, nel corso degli anni, adeguarsi alle diverse fasi di sviluppo di questa tecnologia, riconducibili a quattro periodi principali:

Nel primo periodo, si è puntato sulla ricerca poiché l’utilizzo di Internet era appunto limitato alla sua analisi solo all’interno del territorio statunitense, e il web prendeva il nome di ARPANET (Advanced Research Projects Agency Network).

Nel secondo periodo, Internet era utilizzato principalmente dalle aziende come mezzo di comunicazione idoneo alla divulgazione di informazioni riguardanti la propria attività, la missione e i prodotti, ottenendo un doppio vantaggio: il rispetto di eventuali obblighi in tema di trasparenza e la divulgazione a tutti gli utenti interessati di aggiornamenti sull’offerta proposta.

Il terzo periodo ha rappresentato la vera svolta nell’utilizzo di Internet in quanto si è iniziato a convertire dati statici in transazionali e questo ha permesso di poter iniziare a vendere e comprare servizi online. Si è trattato di un cambiamento epocale, che ha favorito la nascita di aziende online del calibro di “Amazon.com”, che hanno completamente rivoluzionato il modo di fare acquisti delle nuove generazioni e lentamente anche delle vecchie, inizialmente abituate ai metodi tradizionali.

Attualmente è ancora in corso il quarto periodo, il cosiddetto Web 2.0, nella quale sono sorte aziende come Facebook, Twitter e Linkedin, che trovano la loro ragione di esistere nel fatto di permettere a chiunque e senza limiti di spazio o di tempo di poter interagire con altri interlocutori in modo da scambiare idee, contenuti e creare nuovi rapporti, riducendo seppur “virtualmente” le distanze.

Nonostante il Web 2.0 sia ancora ampiamente studiato, si iniziano, però, già ad intravedere ulteriori sviluppi e i primi segni che danno spazio all’instaurarsi di un nuovo periodo, quello dell’“Internet of Things” (IoT).

Cos’è Internet of Things: diamo una definizione

Internet of Things

Internet of Things

In realtà in letteratura sono già presenti varie definizioni dello stesso, ma il concetto non è ancora del tutto chiaro ed è ancora oggetto di discussione, anche perchè le definizioni evolvono continuamente di pari passo con le rispettive applicazioni.

Qualcuno ritiene che questa tecnologia sia un insieme di oggetti dotati di tag RFID e altre forme di comunicazione, come M2M (tra macchine), T2T (tra oggetti) e WSN (Wireless Sensor Network), in grado di interagire sia con oggetti che persone. Altri riconoscono, invece, che si tratti di oggetti aventi un’identità propria, in grado di comunicare con altri oggetti, persone e ambienti.

Altri ancora, definiscono l’IoT come una rete di oggetti dotati di una tecnologia che permette loro di comunicare, percepire ed interagire con l’ambiente che li circonda.

Tenendo conto di queste definizioni è già possibile analizzare ed individuare i principali punti in comune.

Un primo punto, in comune, è senz’altro la presenza di una rete; come secondo punto possiamo identificare il modo di ottenere delle informazioni dalla rete; il terzo punto sono le tecnologie RFID; cataloghiamo nel quarto punto gli oggetti che hanno un’identità digitale; il quinto punto è, sicuramente, l’interazione che ci deve essere tra persone ed oggetti mentre il sesto punto l’interazione tra oggetti stessi; come settimo punto possiamo inserire gli oggetti che sono controllati direttamente dalla rete.

Il comune divisore di questi sette punti sopra citati ci immerge in una definizione piuttosto compatta di quella che viene chiamata “Internet of Things”:

Una rete globale ed eterogenea composta da “oggetti” che hanno un’identità sia reale che virtuale. Che siano individuabili e localizzabili e, allo stesso tempo, sorvegliabili e programmabili utilizzando l’infrastruttura di comunicazione più potente al mondo, Internet.

Cos’è l’Industrial Internet of Things

L’Industrial Internet of Things è l’applicazione del più vasto concetto di IoT ai processi industriali. Fa parte di una delle tecnologie alla base dell’industria 4.0, applicabile con successo a una vasta serie di settori, come i servizi finanziari, la vendita al dettaglio e l’agricoltura. Esso consiste nell’utilizzo di apparecchiature connesse a Internet e piattaforme di analisi avanzate per l’elaborazione dei dati, che spaziano da piccoli sensori ambientali a robot industriali complessi.

L’Industrial Internet of Things, inoltre, si rivolge anche ai consumatori con applicazioni dedicate, come i dispositivi indossabili o la tecnologia domotica.

Come e perché utilizzare l’Industrial Internet of Things nell’impresa 4.0

Per qualsiasi realtà che si occupa di produzione e/o trasporto di beni fisici, l’IIoT può generare efficienze operative rivoluzionarie e offrire modelli aziendali completamente nuovi. Di seguito sono presentati alcuni esempi dell’applicazione dell’IIoT nei settori più disparati.

  • Produzione: è il settore in cui viene attualmente impiegata la maggior parte della tecnologia IIoT. La sua applicazione risulta determinante per il monitoraggio e la previsione automatica di potenziali problemi, riducendo i downtime e aumentando l’efficienza complessiva.
  • Supply chain: grazie all’inventario gestito da sensori, la tecnologia IIoT può prendersi carico dell’ordinazione di materiali di consumo prima dell’esaurimento delle scorte. In questo modo si riducono gli scarti, mantenendo la merce necessaria in magazzino e lasciando più tempo ai dipendenti di concentrarsi su altre attività.
  • Gestione degli edifici: la tecnologia IIoT può essere impiegata per rendere la gestione degli edifici più semplice e sicura. Con i sistemi basati su sensori, ad esempio, è possibile eliminare i dubbi e le frustrazioni derivanti dagli interventi manuali sulla climatizzazione. Inoltre, i dispositivi che tengono monitorati i punti di ingresso e rispondono rapidamente alle potenziali minacce aumentano la sicurezza.
  • Sanità: con dispositivi che monitorano i pazienti da remoto e segnalano agli operatori sanitari qualsiasi cambiamento nelle loro condizioni, l’IIoT può contribuire all’incremento della precisione e della reattività delle strutture sanitarie. In futuro, inoltre, l’IA potrebbe persino prendersi carico della diagnosi dei pazienti, consentendo ai medici di curarli prima e più efficacemente.
  • Retail: la tecnologia IIoT può essere utilizzata come supporto nelle scelte di marketing dei punti vendita, soprattutto quando è necessario operare con rapidità. Tipici casi d’uso possono essere le vetrine che si aggiornano automaticamente in base all’interesse dei consumatori e la capacità di creare promozioni intelligenti sulla base del proprio target di clientela.

In che modo le aziende stanno sfruttando l’Industrial Internet of Things

Ecco alcuni esempi di tecnologie e concetti IIoT attuali e futuri.

  • Digital twin: grazie ad un modello informatico di processo o di un oggetto si ha la possibilità di comprendere e anticipare il comportamento di una controparte reale. Questo permette grazie a delle accurate previsioni di affrontare eventuali problemi prima ancora che si verifichino. Un esempio di applicazione è quella del tempo atmosferico.
  • Electronic Logging Device (ELD): sensori di bordo che monitorano la velocità, il tempo alla guida e la frequenza di frenata dei singoli conducenti, contribuendo al risparmio di carburante, al miglioramento della sicurezza del guidatore e alla riduzione delle risorse inattive. Se esegue una manovra pericolosa o rimane al volante troppo a lungo, l’autista viene avvisato e anche il vettore riceve una notifica. Questa tecnologia può sostituire i registri cartacei che gli autisti dovevano precedentemente compilare ogni giorno.
  • Intelligent Edge: il luogo dove avviene la generazione, analisi, interpretazione e gestione dei dati. L’utilizzo dell’Intelligent Edge consente di accelerare l’analisi con probabilità estremamente più basse che i dati siano intercettati o comunque violati.
  • Manutenzione predittiva: un sistema che comprende macchine o componenti dotati di sensori che raccolgono e trasmettono i dati per poi analizzarli e archiviarli in un database, il quale fornisce quindi punti di confronto per gli eventi nel momento in cui si verificano. Il sistema elimina la manutenzione inutile e aumenta la probabilità di evitare guasti.
  • Radio-frequency identification (RFID): un sistema che comprende etichette (tag) e lettori (reader), simile una versione più intelligente della tecnologia dei codici a barre. I lettori usano onde radio per identificare i tag RFID, che possono quindi venire letti contemporaneamente da più reader e a una buona distanza. I tag RFID consentono di tracciare e monitorare facilmente gli oggetti cui sono applicati.

Il futuro dell’Industrial Internet of Things

Futuro Internet of things

Futuro dell’IoT

L’Industrial Internet of Things, per le imprese già operanti, può aiutare nello snellimento dei processi, agevolandone la gestione e incrementando i vantaggi economici attraverso la massimizzazione dell’efficienza operativa. Le industrie future, invece, potranno sfruttare la potenza dell’Industrial Internet of Things per l’ottimizzazione del prodotto, analizzando i big data da migliaia di sensori.

L’IoT è una tecnologia in rapida crescita con possibilità di applicazione illimitate nelle varie funzioni ed unità produttive.

L’adozione continua di nuovi processi e tecnologie, tuttavia, rende necessaria una maggior attenzione all’ambito della sicurezza, ma è innegabile che i vantaggi dell’utilizzo sono di gran lunga maggiori rispetto alle problematiche di applicazione da gestire. Non c’è più scelta: l’Industrial Internet of Things nella produzione è qui per ottimizzare i processi produttivi delle imprese.

 

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