Lo scorso 18 ottobre la Commissione europea ha adottato il programma di lavoro per il 2023, pianificando un’agenda di interventi mirati per rispondere alle crisi attuali che pesano sulla vita quotidiana degli europei. L’impegno dell’UE è di raddoppiare gli sforzi per conseguire le trasformazioni verde e digitale in corso, rendendo la nostra Unione europea più resiliente.

Maroš Šefčovič, Vicepresidente per le Relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, ha dichiarato: 

“Il prossimo programma di lavoro della Commissione si fonda sulle misure che adottiamo per affrontare i problemi più urgenti, come la crisi energetica, e sugli sforzi raddoppiati per rispondere alle sfide generazionali. Ciò si riflette anche nel nostro impegno di proporre misure dell’UE per rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa per quanto riguarda le materie prime critiche, senza le quali la trasformazione verde e digitale non è semplicemente possibile. In qualità di Presidente del gruppo sulla salute, sono inoltre orgoglioso di affermare che le conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa confluiranno in molte delle nostre iniziative e il coinvolgimento dei cittadini rimarrà parte del nostro processo di elaborazione delle politiche”.

Gli obiettivi di digitalizzazione e transizione ecologica mantengono una posizione di prestigio tra gli impegni fissati nel Programma di lavoro 2023. L’UE riconferma quindi l’orientamento verso una ripresa guidata dal digitale.

Gli obiettivi in tema di digitalizzazione

Con l’avvio del periodo di programmazione 2021-2027 e il potenziamento mirato del bilancio a lungo termine dell’UE, l’attenzione è posta sulla nuova politica di coesione e sullo strumento finanziario denominato NextGenerationEU, con il quale l’Europa ha deciso di investire in ricerca e innovazione e nella transizione digitale.

L’Unione europea muove ulteriori interventi sul fronte della digitalizzazione con il programma Europa digitale. Il programma mira a colmare il divario tra la ricerca sulle tecnologie digitali e la loro diffusione sul mercato, a beneficio dei cittadini e delle imprese europee, in particolare le PMI e finanzia progetti in cinque settori cruciali:

Digitalizzazione

Il percorso per il decennio digitale

Il 9 marzo 2021 la Commissione ha adottato la comunicazione “Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale”. L’ambizione dell’UE è conseguire la sovranità digitale in un mondo aperto e interconnesso e perseguire politiche che conferiscano ai cittadini e alle imprese l’autonomia e la responsabilità necessarie per un futuro digitale antropocentrico, sostenibile e più prospero. Il “Percorso per il decennio digitale” fissa gli obiettivi digitali concreti che l’Unione nel suo insieme dovrebbe conseguire entro la fine del decennio.

Il programma strategico prevede un meccanismo di monitoraggio e cooperazione per conseguire gli obiettivi e i traguardi comuni per la trasformazione digitale dell’Europa. Tale quadro si basa sulla cooperazione tra la Commissione e gli Stati membri: la Commissione elaborerà le traiettorie previste dell’UE per ciascun obiettivo insieme agli Stati membri, che a loro volta proporranno tabelle di marcia strategiche nazionali per raggiungerli.

La trasformazione digitale delle imprese dipenderà dalla loro capacità di adottare le nuove tecnologie in modo rapido e trasversale. Ciò consentirà un uso più efficiente delle risorse, aumenterà la produttività dei materiali e ridurrà la vulnerabilità agli shock di approvvigionamento.

Le PMI svolgono un ruolo centrale in questo processo, non solo perché rappresentano una quota significativa del contesto imprenditoriale europeo, ma anche perché sono una fonte critica di innovazione. Un mercato unico realmente funzionante dovrebbe creare le condizioni favorevoli per l’adozione digitale, l’innovazione dirompente, la rapida crescita e la scalabilità.

L’UE si pone due principali obiettivi da raggiungere entro il 2030 e che essa stessa definisce come “ambiziosi”:

  • raggiungere un tasso di adozione dei servizi di cloud computing, big data e AI da parte delle imprese europee pari al 75%
  • registrare un livello base di intensità digitale per oltre il 90% delle PMI

Il quadro italiano

Secondo l’ultimo report sullo stato di attuazione del PNRR trasmesso alle Camere, l’Italia ha raggiunto tutti i 45 obiettivi previsti per il primo semestre 2022, e si prepara a ricevere altri 21 miliardi di euro, dopo i 45,9 miliardi ricevuti negli scorsi mesi. Per quanto riguarda il secondo semestre, l’attuazione procede più velocemente rispetto ai cronoprogrammi originari.

La prima fase, dedicata soprattutto al disegno e all’approvazione delle riforme, si sta esaurendo”, ha spiegato Draghi, “nei prossimi mesi e anni occorre attuare queste riforme sul campo, monitorando continuamente i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi quantitativi indicati nel PNRR. Per gli investimenti, la fase relativa alle procedure pubbliche per l’assegnazione delle risorse ai soggetti attuatori è in gran parte terminata: occorre ora fare in modo che gli investimenti vengano portati a termine nei tempi e nei modi previsti, assicurando che le risorse europee siano spese in modo trasparente e onesto”.

 

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