Oggi più che mai la transizione digitale delle PMI assume un ruolo centrale nell’evoluzione del sistema produttivo del nostro Paese. Tra le imprese italiane si sta diffondendo la consapevolezza dell’importanza strategica degli investimenti nel digitale, considerati dalla maggior parte delle piccole e medie imprese, non come un costo ma come uno strumento cardine per costruire il futuro dell’azienda.

Ma a che punto è in Italia la transizione digitale delle imprese e soprattutto su cosa deve puntare l’industria italiana per vincere la sfida della competizione globale?

L’ultima ricerca condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano fa emergere che il digitale in Italia è un punto di forza per le PMI “Large”, cioè con fatturato sopra i 50 milioni di euro o un numero dipendenti superiore a 250, ma non ancora per quelle di piccola e media dimensione, che rappresentano la maggioranza del tessuto produttivo italiano.

La pandemia ha accelerato i percorsi di transizione digitale di molte aziende, forzando l’adozione di nuovi modi di lavorare, come lo Smart Working e favorendo la diffusione dell’eCommerce quale nuova strategia di vendita. Ma la sfida che le imprese italiane sono chiamate ad affrontare oggi richiede una vera e propria rivoluzione del modo di produrre.

Tranisizione digitale

Come IoT e MES stanno cambiando il volto della produzione industriale

In ambito manifatturiero si afferma il concetto di Industria 4.0, che in realtà più che un semplice concetto è una modalità di produzione basata sull’impiego delle tecnologie abilitanti.

I processi di produzione sono connessi e la comunicazione tra macchina e uomo diventa sempre più efficiente.

In questo sistema integrato, l’Internet of Things e i software MES sono le tecnologie che apportano valore aggiunto al sistema di fabbrica e consentono la realizzazione di un ambiente produttivo interconnesso.

La trasformazione di un sistema produttivo in una Smart Factory è un processo spesso associato solo alle grandi realtà industriali ma non vi è nulla di più errato. Al contrario, è molto meno complesso abilitare le nuove tecnologie dell’Industria 4.0 in un’impresa di piccole o medie dimensioni.

L’Internet of Things, traducibile sia con Internet delle Cose o Internet degli Oggetti, è la connessione di oggetti, dispositivi, apparecchi, strumenti e infrastrutture a Internet e tra di loro. L’Industrial IoT, cioè l’applicazione del concetto di IoT ai processi industriali, è una delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0, che richiede una produzione automatizzata e interconnessa, in un sistema che coniuga robotica, programmazione e sensoristica.

Grazie all’IIoT, i dati diventano visibili lungo tutta la catena del valore, permettendo alle imprese di migliorare la propria sostenibilità, riducendo gli sprechi e aumentando la vita utile degli impianti.

I principali vantaggi dell’Industrial Internet of Things:

  • raccolta dei dati sulla produzione in modo automatico ed in tempo reale
  • controllo da remoto delle prestazioni operative dei singoli impianti e dell’intero processo produttivo
  • analisi dei dati per ottenere informazioni utili sulle prestazioni dell’azienda
  • riduzione del rischio associato al lavoro manuale
  • manutenzione predittiva
  • aumento del livello di sicurezza dei processi
  • riduzione dei costi di produzione
  • aumento dell’efficienza delle risorse

Le aziende manifatturiere introducono l’IoT in fabbrica per il controllo della qualità, il monitoraggio della produzione e la pianificazione dei processi.

Le macchine interconnesse al sistema informativo di fabbrica, inviano i dati delle prestazioni in tempo reale al software MES che li elabora producendo report di facile lettura e rappresentati su dashboard interattive.

Oggi esistono sul mercato soluzioni software per il controllo di produzione configurabili in base alle caratteristiche della produzione e in Cloud, che liberano l’azienda dalla complessità legata alla gestione dell’infrastruttura IT.

Il software industriale è il vero protagonista della transizione digitale delle imprese manifatturiere.

Queste tecnologie hanno il grande vantaggio di essere estremamente versatili, potendosi adattare anche ai processi produttivi più complessi. Qualsiasi impresa, senza distinzione di dimensione o settore produttivo, può avviare al suo interno un processo di transizione digitale e tecnologica.

Il futuro è adesso

Oggi puoi decidere di rendere più efficiente la tua impresa implementando le tecnologie dell’Industria 4.0 nel processo produttivo e, al contempo, contenerne l’investimento grazie alla possibilità di fruire del credito d’imposta previsto dal Piano Nazionale Transizione 4.0.

Ma solo fino al 31 dicembre 2022 è possibile fruire delle aliquote del 40% per i beni materiali e del 50% per l’acquisto di un software MES. A partire dal 2023, infatti, le aliquote si ridurranno drasticamente, scendendo al 20% per i beni immateriali e per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro in beni materiali.

Per assicurarti l’accesso alle maggiori aliquote del credito d’imposta previste per il 2022, ti basterà confermare l’ordine entro il 31 dicembre 2022.

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