La misura Beni Strumentali, meglio conosciuta come “Nuova Sabatini” è un’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico (MISE) per rafforzare il sistema produttivo italiano e accrescerne la competitività, sostenendo gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese e favorendo la transizione del sistema produttivo verso la manifattura 4.0.

Secondo quanto emerge dal Report di valutazione dell’impatto della misura, la Nuova Sabatini è stata pensata per contrastare alcune criticità del sistema delle PMI, in particolare, il trend decrescente nell’ultimo decennio degli investimenti sia ordinari, sia in tecnologie avanzate, il razionamento del credito per le PMI legato al maggiore rischio di default e alla minore disponibilità di garanzie e il deterioramento della redditività delle imprese che ha intaccato negativamente le riserve finanziarie, deprimendo il ricorso ai mezzi propri.

Nuova Sabatini

Natura dell’agevolazione

L’incentivo consiste nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A., di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.

L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing).

Il finanziamento deve essere:

  • di durata non superiore a 5 anni
  • di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro
  • interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è un contributo il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”). La Nuova Sabatini permette quindi di recuperare una parte degli interessi passivi versati per il finanziamento.

Aggiornamento

Per conoscere le ultime novità introdotte con la Legge di Bilancio 2023, leggi il nostro articolo:

Legge di Bilancio 2023: le novità per gli investimenti 4.0

Cosa è possibile finanziare?

Le spese ammissibili riguardano l’acquisto o l’acquisizione in leasing di beni materiali o immateriali, quali macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali.

I beni sopra citati devono rispettare un criterio di autonomia funzionale e devono essere chiaramente correlati all’attività produttiva svolta dall’impresa. Inoltre, la destinazione dei beni agevolati deve essere in strutture produttive già esistenti o da impiantare in Italia.

I beni materiali e immateriali ammessi al contributo maggiorato sono elencati rispettivamente negli allegati 6/A e 6/B alla circolare n. 14036 del 15 febbraio 2017 e successive modifiche e integrazioni.

Per risultare ammissibili, le macchine elencate nella prima sezione “Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti” dell’allegato 6/A devono essere obbligatoriamente dotate, tra le altre, delle seguenti caratteristiche:

  1. interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
  2. integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo.

Le caratteristiche obbligatorie delle macchine relative ai precedenti punti a) e b) sono specificate dalla Circolare dell’Agenzia delle entrate e del Ministero dello Sviluppo Economico n. 4/E del 30 marzo 2017.

Imprese beneficiarie

Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese che alla data di presentazione della domanda rispettino i seguenti requisiti:

  • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
  • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà
  • sono residenti in Italia o in un Paese estero purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.

Settori ammessi

Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione di attività finanziarie e assicurative, attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.

Il regime di aiuto Nuova Sabatini è uno strumento che gode di un diffuso gradimento da parte dei principali portatori di interesse, presso i beneficiari e persino presso le imprese che non lo hanno utilizzato, che esprimono comunque un parere positivo. Il notevole apprezzamento è attribuibile in larga parte alla scelta di offrire uno strumento chiaro, dal punto di vista dei requisiti di accesso, rapido nelle tempistiche e poco selettivo nel riferimento alla tipologia di beni ammissibili e ai requisiti dei potenziali beneficiari.

L’iter per accedere al beneficio

L’iter da seguire per poter beneficiare dell’incentivo è esposto chiaramente sul sito del MISE e prevede le seguenti fasi:

  1. La PMI presenta alla banca o all’intermediario finanziario, unitamente alla richiesta di finanziamento, la domanda di accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di legge.
  2. La banca/intermediario finanziario verifica la regolarità formale e la completezza della documentazione trasmessa dalla PMI e trasmette al Ministero richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo.
  3. La banca/intermediario finanziario che decida di concedere il finanziamento alla PMI, adotta la relativa delibera e la trasmette al Ministero, unitamente alla documentazione inviata dalla stessa PMI in fase di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni.
  4. Il Ministero adotta il provvedimento di concessione del contributo.
  5. La banca/intermediario finanziario si impegna a stipulare il contratto di finanziamento con la PMI e ad erogare alla stessa il finanziamento ovvero, nel caso di leasing finanziario, al fornitore entro trenta giorni dalla data di consegna del bene ovvero alla data di collaudo se successiva.
  6. La PMI, ad investimento ultimato, compila, in formato digitale ed esclusivamente attraverso l’accesso alla piattaforma, la dichiarazione attestante l’avvenuta ultimazione, nonché, previo pagamento a saldo dei beni oggetto dell’investimento, la Richiesta Unica (modulo RU) – o in alternativa la Richiesta Quote Rimanenti (modulo RQR) nel caso in cui abbia già richiesto una o più quote del contributo sulla base delle modalità operative previgenti alla data del 22 luglio 2019 – e la trasmette al Ministero, unitamente all’ulteriore documentazione richiesta.

Con la Legge di Bilancio 2023 sono stati stanziati ulteriori 150 milioni di euro per assicurare la continuità operativa della “Nuova Sabatini”. Viene inoltre introdotta la proroga di ulteriori sei mesi del termine per l’ultimazione degli investimenti oggetto dei finanziamenti agevolati e stipulati dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023.

La Nuova Sabatini è cumulabile?

É cumulabile con altri incentivi di natura fiscale per l’acquisto di macchinari previsti dal Piano Nazionale Transizione 4.0.

Puoi trovare un approfondimento sul tema della cumulabilità degli incentivi, in questo articolo.